Nel mondo antico le città svolgevano un ruolo primario nel territorio in quanto rappresentavano il potere e la politica che spesso erano caratteristiche esercitate dal popolo e quindi una prerogativa della cittadinanza, inoltre erano anche il luogo del commercio e degli scambi e lo spazio all’interno di esse che rappresentava questi aspetti era appunto la piazza. Infatti possiamo vedere che nell’antica Grecia la piazza, che si chiamava Agorà, era oltre il ‘centro’ del potere religioso e commerciale della città soprattutto il luogo simbolo della democrazia del paese, tant’è che vi si riuniva l’assemblea della polis per parlare di politica. (fonte Wikipedia)

Possiamo sicuramente affermare che, nell’era digitale che stiamo vivendo, questo concetto urbanistico della piazza ha una sua evoluzione tecnologica e virtuale sui social network.

La piazza dei social network, così come la piazza di un qualsiasi centro urbano è infatti un luogo di rappresentanza, di commercio, di condivisione, scambio, connessione. E’ un fenomeno globale, per tale motivo, tutti questi aspetti sono estremizzati: si tende a rappresentare in questa piazza una versione “perfetta” di noi stessi, le tecniche commerciali sono martellanti, la condivisione non ha regole, lo scambio spesso degenera in conflitto.

Le estremizzazioni rendono queste piazze virtuali dei luoghi pericolosi, dove il pensiero libero si confonde con il qualunquismo, dove regnano dei meccanismi per i quali sembra avere ragione chi urla di più.

Ma come in tutte le innovazioni, esistono dei PRO e dei CONTRO, avendo chiari questi aspetti è sicuramente possibile promuovere identità e valori sani e concreti anche in questi nuovi luoghi virtuali.

Oggi più che mai, nel mondo del noprofit, è importante avere una presenza in queste piazze virtuali, sicuramente per promuovere il valore delle relazioni, ma anche perchè oggi è lì che più facilmente è possibile far scattare un primo contatto per fare volontariato o per una donazione.

Esempi come quelli di Emergency, WWF o Medici Senza Frontiere confermano che si può essere presenti nelle piazze virtuali senza perdere la propria identità e ottenendo risultati.

I am nature – campagna WWF – sub ITA – io sono natura

Certo, parliamo di grandi organizzazioni, che hanno a disposizione risorse economiche e umane tali da poter seguire costantemente le attività di comunicazioni, ma anche le piccole realtà possono avere una presenza online di valore e in grado di generare risultati.

Il CeSVoP, da 20 anni presente nelle 4 province della sicilia occidentale (AG, CL, PA, TP) promuove da sempre innovazione tecnologica e trasformazione digitale attraverso tanti servizi gratuiti ma anche attraverso la formazione. Nel biennio 2021/2022 per tutte le organizzazioni di volontariato e gli enti di terzo settore nasce #VolontariDigitali: un percorso formativo per la comunicazione efficace e la trasformazione digitale del NOPROFIT nella Sicilia Occidentale.

Presentazione percorso formativo CeSVoP #VolontariDigitali

Il prossimo 22 ottobre 2021 si terrà proprio un incontro sulle “piazze digitali” dal titolo “Comunicare sui social network”, approfondiremo i contenuti di questo articolo e proporremo una strategia sostenibile per essere presenti online come organizzazione di volontariato.

Le iscrizioni sono aperte, se sei una organizzazione no profit, un ente di terzo settore o un’organizzazione di volontariato, potrai iscrivere fino a 2 tuoi volontari per partecipare a questo e agli altri incontri di questo percorso, per procedere con l’iscrizione (gratuita) clicca sul tasto sottostante, se vuoi maggiori informazioni clicca qui.

Per dubbi e perplessità…

Contattare Danilo Conigliaro – Responsabile Area Tecnologie e new media del CeSVoP inviando una mail a webmaster@cesvop.org o telefonando negli orari di ricevimento al pubblico allo 0917775640

Fare le cose vecchie in modo nuovo: questa è innovazione.

JULIAN LINCOLN SIMON
La piazza dei SOCIAL NETWORK